10 ANNI DI FACEBOOK ITALIA
Triennale di Milano, 24 Settembre 2019
Weyes ha partecipato alla serata-evento dedicata ai primi 10 anni di Facebook in Italia: è stato nell’Ottobre 2009, infatti, che il social network più famoso al mondo ha aperto la sua prima sede a Milano. Sul palco Luca Colombo, country director di Facebook Italia, e Alessandro Rossi, il direttore di Forbes. Anchorman d’eccezione Germano Lanzoni, volto e interprete del Milanese Imbruttito. Sono stati i Maneskin a chiudere la serata, a ritmo di rock.
Durante l’evento sono stati ripercorsi gli ultimi 10 anni.
Luca Colombo ha ricordato quando e come tutto ha avuto inizio: «Nella prima sede di Milano eravamo in tre, oggi siamo 50. Dopo un anno, avevamo 11 milioni di utenti al mese, oggi 31 milioni: è stato come passare da un’audience da Festival di Sanremo a una da Mondiale con gli azzurri in finale».
Non sono solamente i numeri, tuttavia, ad essere cambiati con il tempo, ma lo stesso Facebook, il funzionamento e le sue logiche. Un esempio? I Like, divenuti progressivamente indice del successo personale, sono stati affiancati dalle Reactions, quasi a dire che le emozioni vissute sulla ed attraverso la piattaforma valgano di più rispetto al semplice narcisismo. Come dimenticare, poi, lo «status», diventato nel 2013 «cosa stai facendo?» ed ora «a cosa stai pensando?»: Facebook, in questo modo, ha spinto gli utenti a condividere meno foto e sempre più riflessioni.
Storia recente del social network sono gli scandali relativi alla privacy dei dati personali degli utenti, a cominciare dal caso di Cambridge Analytica: per questo motivo Facebook ha dovuto e deve tuttora misurarsi con richieste di regolamentazione sempre più pesanti relative al controllo della gestione dei dati personali, alla diffusione delle fake news e alla tutela della concorrenza.
Cosa succederà nei prossimi 10 anni? Luca Colombo scommette su un Facebook più ricco grazie alla realtà aumentata e alla tecnologia wereable. Ma è difficile, se non addirittura impossibile, fare previsioni certe… Non resta che viverlo.