LA CRESCITA DELL’E-COMMERCE IN ITALIA: 28 MILIONI POTENZIALI CLIENTI PER LA TUA AZIENDA
Weyes realizza portali e-commerce per piccole, medie e grandi aziende. Lo sviluppo di un sito e-commerce include da un lato la progettazione informatica e dall'altro lato una adeguata strategia di web marketing multicanale.
Fino a pochissimi anni fa, l'Italia era uno tra i paesi europei con più grave ritardo in termini digital. Quante volte lo abbiamo sentito dire in televisione e quante volte ha vissuto sulla propria pelle chi ha avuto l'opportunità di confrontarsi con realtà estere. Tuttavia, guardando ai dati più recenti (in particolare, al Rapporto pubblicato a Maggio 2020 dalla Casaleggio Associati), questo problema sembra, o meglio è, stato ampiamente superato: oltre l'80% della popolazione italiana (che corrisponde a circa 44 milioni di persone) è connesso ad Internet e, di questi, il 55% vi accede quotidianamente (senza particolari differenze fra Nord e Sud Italia).
Ed è proprio questa connettività diffusa che viene ricondotta la crescita rapida dell'e-commerce in Italia: dei 44 milioni di italiani connessi, infatti, sono 28 milioni quelli che acquistano sul web con regolarità. Il valore del fatturato e-commerce in Italia è stato stimato per il 2019 in 48,5 miliardi di euro, con un'importante crescita del 17% rispetto al 2018. Di questa somma, ogni italiano spende in media ogni anno 668 euro.
Come avvengono principalmente gli acquisti online?
Nonostante il desktop ricopra ancora oggi un ruolo maggioritario, nel 2019 il mobile ha transato quasi il 44% del fatturato delle aziende e-commerce italiane (+9,5% rispetto all’anno precedente). Percentuale questa che non smette di crescere con il passare degli anni. Più nel dettaglio, il 98% degli utenti ha acquistato tramite marketplace e 31,6 milioni di persone hanno acquistato online da siti esteri, in particolare da Cina, UK, Stati Uniti e Germania.
Quali sono i settori protagonisti dell’e-commerce italiano?
Il Tempo Libero continua ad essere il settore più importante (rappresenta ben il 42,7% del fatturato totale), seguito dal Turismo (25,6%). Il primo è cresciuto del 21% rispetto allo scorso anno, mentre il turismo (che è un settore maturo in termini di e-commerce) del 7%, nonostante il potenziamento dell’attività di tour operator ed agenzie di viaggio. I Centri Commerciali rappresentano il 15,5%, con una crescita rispetto all’anno precedente del 25%. Gli altri settori (in ordine Assicurazioni, Salute e Bellezza, Casa e Arredamento, Alimentare, Elettronica, Moda ed Editoria) rappresentano tutti dati più bassi del 5% dello share e raggiungono complessivamente il 16,2% del totale del fatturato.
Sarebbe troppo riduttivo (ed errato) leggere questi dati senza considerare il loro impatto sul panorama economico italiano. Negli ultimi 10 anni, sono purtroppo 63mila i negozi offline che sono scomparsi, non essendo riusciti ad adeguarsi ai cambiamenti digitali sopra descritti. Se è vero questo, è altrettanto vero che in tutto il 2019 le imprese attive che si sono registrate per il commercio online sono 6.968 (il 20% in più rispetto a quelle registrate nel 2018). A Maggio 2020, il 12% delle aziende italiane opera nell’e-commerce.
Come è facile intuire, le imprese si trovano di fronte ad una vera e propria “rivoluzione copernicana”, che ha come inevitabile contropartita l’uscita dallo scenario economico. Le imprese che vogliono mantenere (e, quando possibile, ampliare) le proprie quote di mercato, non possono più ignorare il mondo dell’e-commerce: è oggi necessario un cambiamento a 360° per entrare a far parte di questa nuova realtà digitale. Sono le imprese a dover dimostrare fedeltà ai consumatori e non più viceversa, come? Rispondendo con tempestiva rapidità alle loro esigenze e personalizzando il più possibile l’offerta.
Per fare di questo cambiamento digitale un vettore di crescita e di successo, è sempre bene affidarsi a chi di questo mondo ne ha fatto un mestiere…