COS’È IL NEUROMARKETING? TECNICHE E STRATEGIE PER IL MARKETING DIGITALE

Occuparsi di web marketing non significa soltanto gestire piattaforme e budget aziendali. Significa anche saper sviluppare e sfruttare la propria capacità pubblicitaria per creare i migliori stimoli visivi in ​​grado di generare nominativi al miglior costo-contatto (Lead Generation). 

Il circuito Weyes, riunendo professionisti ed esperti di diverse aree del marketing digitale, è in grado di unire entrambe queste due anime, in modo da scegliere con maggiore consapevolezza le strategie più efficaci per aumentare le opportunità di business dei clienti Weyes. 
È proprio l'unione di queste due esigenze ad aver favorito la nascita di una nuova disciplina, che nel corso degli anni ha attirato l'attenzione di numerosi professionisti della comunicazione web in quanto nuovo e, soprattutto, valido supporto nelle attività di conversione: il Neuromarketing. 

Ma che cos'è il Neuromarketing? Come suggerisce il nome, è un campo di studio che per la prima volta applica le metodiche delle neuroscienze allo studio delle risposte del cervello umano agli stimoli del marketing: l'obiettivo è quello di comprendere meglio le dinamiche, per la maggior parte inconsce, che muovono i potenziali clienti nei loro comportamenti d'acquisto, per sfruttarle a proprio vantaggio.
Questo cambio di prospettiva rende limitante ragionare in termini di "target", spingendo piuttosto a parlare di "buyer personas": con questa espressione si intendono profili immaginari che rappresentano i diversi stereotipi di utenti che potrebbero acquistare il prodotto / servizio.Questo strumento aiuta ad andare oltre i semplici dati quantitativi ed a conoscere meglio il potenziale cliente, così da costruire lo stimolo più efficace alla luce degli obiettivi di marketing. Conoscere i meccanismi di funzionamento del cervello umano è indispensabile per poter prevedere come veicolare il messaggio nel modo più preciso possibile e per poter innescare le reazioni desiderate.

Il Neuromarketing ha fornito a tutti i professionisti del web marketing interessanti spunti di riflessione e ha modificato in modo sostanziale le tecniche di lavoro.
Per fare un esempio, siamo sempre stati abituati a pensare al cervello umano come ad un unico organo, ma in realtà ci sono parti ben distinte che lo compongono, dedica diverse funzioni: il cervello antico, il cervello intermedio ed il cervello recente. Ognuna di queste parti agisce in maniera completamente autonoma e la sequenza con cui intervengono nella valutazione di uno stimolo interno rimane sempre la stessa, così come le tempistiche di reazione.Senza entrare troppo nel merito, è bene sapere che i primi due cervelli agiscono in maniera automatica ed inconscia, a differenza del terzo che è l'unico ad agire in maniera conscia, attivandosi sempre per ultimo. Le ricadute di queste scoperte sul marketing e, più in particolare, sul marketing digitale, portano una comunicazione ad essere efficace solo se in grado di dialogare con tutti e tre i cervelli umani, dando maggiore rilevanza alle immagini, being the 70% dei nostri recettori sensoriali incentrato negli occhi.

Un'altra importante nozione che il Neuromarketing ha offerto agli esperti del web marketing è quella di “Bias Cognitivo”: si tratta di scorciatoie mentali incoscie, pregiudizi innati o acquisiti che intervengono ad influenzare erroneamente l'interpretazione della realtà che ci circonda. Esistono diversi tipi di bias cognitivi, ma non è interesse di questo articolo trattarli tutti nel dettaglio: può essere utile comunque riportare un esempio, fra i tanti, per comprendere la potenza di simili meccanismi mentali sulle decisioni di acquisto. Parliamo del “Bias di Conferma”: se un utente ha già una buona opinione del prodotto e visita il sito web dedicato, non ci vorrà molto tempo e sforzo per convincerlo della sua qualità;se, invece, nella sua testa esistono, per un qualche motivo, pregiudizi negativi correlati al singolo prodotto o, più in generale, al brand, sarà necessario sviluppare una strategia diversa, finalizzata a fargli cambiare idea e ad acquistare il prodotto. Nella comunicazione web è fondamentale, quindi, essere in grado di anticipare e smontare qualsiasi obiezione possa essere sollevata dallo specifico pubblico (o, meglio, dalla specifica buyer personas) nei confronti del prodotto / servizio.

Queste e altre nozioni del Neuromarketing hanno favorito la teoria dell'Emotional Journey (Libro "Neuromarketing e Scienze Cognitive" di Andrea Saletti), che si affianca e, in parte, si sovrappone alla strategia del Web Marketing Multichannel che da tempo oramai guida l ' attività del network di Weyes (per saperne di più, qui ). Più precisamente, l'Emotional Journey riprende la sequenza delle reazioni interpretative che ogni individuo mette in atto in maniera automatica di fronte alla vista di un contenuto: Attenzione, Attrazione, Interesse, Analisi ed Azione. Si tratta di micro-reazioni che avvengono secondi in intervalli di tempo impercettibili, dell'ordine di alcuni millisecondi e massimo 9, e che influenzano l'esito del processo decisionale dell'acquirente. 
Conoscere l'esatta natura di questi micro-momenti emotivi consentirà, dunque, agli esperti del marketing digitale ed ai professionisti della comunicazione web di intervenire con il giusto meccanismo psicologico in ogni sequenza, spingendo nel modo più efficace l'utente fino al compimento di tutto il percorso di conversione.